Ciao bambina

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BARI – Denaro, buoni vacanza, consulenze e frutti di mare sono alcune delle regalie ricevute dall’ex giudice tributario barese Oronzo Quintavalle in cambio di sentenze favorevoli. A confermarlo in aula dinanzi ai giudici del Tribunale di Bari è stato lo stesso Quintavalle, imputato nel processo ribattezzato `Gibbanza´ insieme con altre 23 persone, fra giudici, commercialisti, avvocati, funzionari delle commissioni tributarie e imprenditori. Agli imputati il pm Isabella Ginefra contesta, a vario titolo, i reati di corruzione in atti giudiziari, falso, rivelazione del segreto d’ufficio, infedele dichiarazione dei redditi, riciclaggio, favoreggiamento, abuso d’ufficio, truffa, millantato credito e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. I fatti contestati risalgono agli anni 2008-2010, quando Quintavalle era presidente della Commissione Tributaria regionale della Puglia. Dopo il suo arresto, nel novembre 2010, decise di collaborare con gli inquirenti e oggi, da testimone assistito, ha risposto in aula alle domande della Procura, ribadendo circostanze e accuse già mosse all’epoca a colleghi e professionisti.

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